"Puliamo il buio 2011" - Conca del salto

“Puliamo il buio 2011″ – Conca del salto

Foto di G. Gurrieri

Cascata

Foto di G. Gurrieri

Nella settima edizione di “Puliamo il buio” ci siamo occupati di bonificare un luogo veramente sensazionale, unico nella provincia di Ragusa e di tutto il comprensorio Ibleo. Stiamo parlando della Conca del Salto situata nel territorio di Modica e più precisamente nella valle del fiume Fiumara.
Una cascata alta circa venti metri formatasi da un processo di erosione regressiva, ma non è finita qui, a rendere il tutto ancora più esclusivo è la presenza di una grotta dietro la cascata. Sembrerebbe un piccolo paradiso terrestre, ma purtroppo a farci ritornare con i piedi per terra ci pensa, come al solito, la mano dell’uomo.
Le problematiche riguardanti questo sito consistono nell’abnorme quantità di rifiuti che sono stati scaricati o abbandonati, nel corso degli anni (tanti anni), a monte della cascata, e successivamente in corso di piene, sono stati trasportati dalla corrente e depositati lungo tutto il corso del fiume. Un altro problema è l’acqua, proveniente dal depuratore a monte, mal funzionante, dove convogliano tutte le acque nere di Modica. Quindi con l’andare degli anni, la conca del salto si è trasformata da paradiso terrestre ad un infernale degrado ambientale.

Allora ci siamo rimboccati le maniche e guidati dagli “Angeli” abbiamo messo su un piano di bonifica, con lo scopo di ripulire le zone più vicine alla cascate e quindi alla grotta.
Il piano di bonifica, stipulato assieme a Legambiente e le varie associazioni, consiste nel riempire dei sacchi, con i rifiuti solidi presenti nei pressi della cascata, e trasportarli per un tratto di fiume, fino ad arrivare ad una piazzola dove vengono depositati, e successivamente recuperati dagli appositi mezzi di trasporto e smaltimento forniti dal comune di Modica.

Sotto la Cascata

Foto di G. Gurrieri

La bonifica è partita il 17 Settembre mattino, i primi volontari recatisi sul luogo si sono divisi i compiti in equa misura: una squadra, munita di decespugliatori, ha pulito il corso del fiume da arbusti e sterpaglie, per agevolare il passaggio e quindi il trasporto dei sacchi; un altra squadra si è occupata di montare un campo, in una delle piazzole presenti nel sentiero che porta alla cascata, sia come accoglienza per i volontari sia come centro logistico. Con il passare delle ore i volontari si fanno sempre più numerosi e bramosi di mettersi a lavoro iniziano a raccogliere i rifiuti, coprendo un area sempre più vasta; importante è stato anche il lavoro di documentazione fotografica svolto. Il lavoro continua frenetico fino a ora di pranzo, e dopo qualche ora di pausa si ricomincia, con un continuo via vai di volontari e di sacchi di spazzatura che vengono riempiti in pochi minuti per via dell’ingente quantitativo di rifiuti. Cosi si conclude il primo giorno, si va a dormire chi a casa e chi in tenda soddisfatti del lavoro svolto, ma consapevoli che ancora c’è tanto da fare.
Si riparte la mattina del 18 Settembre, con lo stesso ritmo e voglia di lavorare. Il lavoro si e concentrato alla base della cascata, riuscendo a tirar fuori una grande quantità di rifiuti, costituenti la maggior parte di tutti quelli accumulati durante la giornata. Alla fine, scavando tra i rifiuti, si è arrivati anche a scoprire un altra grotta più piccola, alla base della cascata, completamente piena di rifiuti, ma successivamente svuotata.

Tra i rifiuti

Foto di G. Gurrieri

I rifiuti raccolti si differenziano in: polistirolo, costituente la maggior parte dei rifiuti, per via delle seminiere utilizzate nelle numerose coltivazioni a monte della cascata; plastica, variando dalle semplici buste di plastica fino ad arrivare a bottiglie e contenitori di svariati tipi; metallo, che va dalle lattine, bidoni, bombole, fino a parti di auto.
È da considerare anche il grande lavoro di divulgazione dell’evento, considerando i vari gruppi e associazioni che hanno partecipato, come ad esempio il gruppo speleologico le Taddarite che sono venuti ad aiutarci addirittura da Palermo.

Così si concludono queste due giornate in segno dell’ecologia e della voglia di stare insieme e di lavorare insieme per riportare agli antichi splendori la nostra terra, terra malata e sofferente, che ormai è diventata solo il nostro grande immondezzaio. Il lavoro svolto in questi due giorni rappresenta solo un piccolo puntino nero schiacciato sulla pelle, ma se si considera il messaggio che si è voluto inviare, un messaggio di speranza è di sensibilizzazione, si può paragonare ad un trapianto di cuore.

Ancora tra i rifiuti

Foto di G. Gurrieri

Il nostro lavoro può essere considerato vano, visto l’enorme quantità di rifiuti ancora presenti a monte della cascata e visto il depuratore mal funzionante che continua a scaricare acqua fognaria nel fiume, ma se siamo riusciti a far trapelare dentro le persone anche una piccola parte di questo messaggio, allora abbiamo fatto un buon lavoro.

Gruppi/Associazioni partecipanti:

Le Taddarite, Legambiente Modica, Il Clandestino Modica, Gruppo Speleologico Siracusa, Scout, Esplora Ambiente Scicli, Cittadini Modica.